Dopo le riflessioni della senatrice Emma Bonino e l’intervento del presidente del Parlamento europeo David Sassoli al workshop del 17 settembre, anche la presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Carla Federica Nespolo ha condiviso con l’Associazione per Santo Stefano in Ventotene il suo punto di vista sul progetto di recupero e valorizzazione dell’ex carcere: “Lo sviluppo di un ‘polo europeo’ in un posto simbolicamente così importante come il piccolo arcipelago Ventotene-Santo Stefano può avere una grande importanza se non resta, come nel passato, un libro dei sogni”.
“L’idea di una cella per ogni stato europeo è molto suggestiva e potrebbe diventare un laboratorio culturale e politico di prim’ordine oltre che un luogo di onore e di gratitudine per chi questa Europa ha contribuito a crearla anche con il proprio sangue. Questo è un sogno da perseguire e a cui l’Anpi darà tutto il proprio contributo”. Con queste parole Nespolo, ex senatrice della Repubblica, ha commentato l’idea di offrire uno spazio sull’isola – per esempio una ex cella o un altro spazio dell’ex carcere, come fosse un piccolo stand di una Expo-Europa – a ciascuno Stato della Ue per raccontare la propria idea di Europa.
Secondo la storica Filomena Gargiulo esistono alcuni luoghi cui la natura, la volontà degli uomini e la storia affidano il destino di essere luoghi di esilio e le piccole isole ne sono un esempio peculiare. “L’isola di Ventotene, anche per le sue ridotte dimensioni, non si è sottratta a tale sorte e, da sempre luogo ideale di segregazione, fu individuata, durante il periodo fascista, come colonia di confino politico”. E oggi, secondo l’Anpi, può smettere di rappresentare la costrizione e iniziare a veicolare un messaggio di riscatto, proprio con il progetto di recupero dell’ex carcere di Santo Stefano.
L’arcipelago, oltre a essere la culla dell’Europa, è un luogo chiave per la lotta partigiana. Durante il regime fascista Sandro Pertini, futuro Presidente della Repubblica, e Umberto Terracini, futuro Presidente dell’Assemblea Costituente, furono reclusi nell’ex carcere di Santo Stefano in Ventotene. L’isolotto ospitava personaggi che avrebbero cambiato la storia d’Italia. E a poco più di un miglio di distanza, separata soltanto dal mare, “l’Università del confino” ospitava riflessioni che avrebbero indirizzato il corso della stessa storia. In quel periodo infatti, anche grazie alla ricca “biblioteca del confino” iniziò un’intensa attività di studi e si sviluppò un autentico laboratorio culturale. Nelle stradine dell’isola, come racconta la storica Filomena Gargiulo, i confinati studiavano, analizzavano, discutevano e tenevano lezioni sistematiche e specialistiche di storia, di economia, di finanza, di statistica e perfino lezioni di tecniche militari impartite da alcuni ufficiali albanesi e dai combattenti di Spagna. In molti hanno poi spiegato quanto quelle lezioni furono fondamentali durante la lotta partigiana.
Anche per questo quindi il coordinatore regionale dell’Anpi del Lazio, Fabrizio De Sanctis, ha pubblicamente applaudito al varo della legge regionale che definisce l’isola un luogo della memoria. “Riteniamo di grande valore la legge appena approvata sull’isola di Ventotene, luogo di segregazione durante la dittatura fascista, colonia di confino politico degli antifascisti di ogni credo politico, soprattutto comunisti ed anarchici, ma anche socialisti, azionisti e federalisti, così come albanesi, jugoslavi, dalmati, montenegrini, croati, sloveni. Condannati con misure di prevenzione, senza processo e senza prove, anche per un nonnulla, ad una pena che poteva essere rinnovata indefinitamente finché il condannato non avesse dato segni di ‘ravvedimento'”.
La speranza dell’Anpi è che la memoria ispiri l’azione. Senza tralasciare la storia della riforma penitenziaria di Eugenio Perucatti, direttore del carcere dal 1952 al 1960, e le riflessioni sull’ergastolo. Nespolo infatti ha aggiunto: “Siamo sempre stati contro l’ergastolo e contro la violenza perpetrata a Ventotene come in ogni parte del mondo”. Una memoria da conservare e da tenere viva, anche semplicemente recandosi sul luogo. L’Anpi, con questo obiettivo, organizza dei viaggi a Ventotene, definendo così l’isola: “Oltre ad un luogo di memoria unico nel suo genere è, soprattutto, un luogo di cultura, di etica e di resistenza antifascista”.
Giulia Ciancaglini
Carla Nespolo è morta il 5 ottobre, pochi giorni dopo aver rilasciato queste dichiarazioni al nostro sito. Ai familiari di Carla e all’Anpi il pensiero affettuoso di tutti i nostri associati.